Incontri con Lenci

Questo testo è stato pubblicato sulla rivista “Siamo di nuovo insieme” n. 125 – 126, gennaio – marzo 2024, a cura di RO.AS.IT., Associazione Italiani in Romania.

Da più di dieci anni ricevo regolarmente la rivista Antiquariato, pubblicata in Italia, che mese dopo mese presenta la realtà artistica mondiale nella sua forma espositiva. Per tutto questo tempo, ma soprattutto negli ultimi anni, ho notato gli annunci di una bottega artistica di Rosignano Marittimo (Livorno). Soprattutto erano presentati personaggi in ceramica, di solito ragazze con indosso abiti multicolori, in stile Art Déco, con dimensioni che si aggirano intorno ai 30 cm di altezza. Mi ha incuriosito il portamento di questi personaggi, che non avevano nulla in comune con le ceramiche tedesche (Meissen, Alt Wien…) o francesi (Sèvres, Limoges).

Nella maggior parte dei casi, le ragazze esposte dall’antiquario italiano avevano un atteggiamento fiero o sognante, orgoglioso o modesto… completamente diverso da quello dei personaggi tradizionali di questo stile. Ho cercato di scoprire chi fossero i creatori di questo genere, poco praticato fuori Italia, e ho scoperto il nome della creatrice di tale stile, risalente alla prima metà del XX secolo. Continue reading

Pietrolina dopo pietrolina… nasce un grande mosaico!

Angers, 5/09/2023

Questo testo è stato pubblicato sulla rivista “Siamo di nuovo insieme” n. 123 – 124, ottobre – dicembre 2023, a cura di RO.AS.IT., Associazione Italiani in Romania.

Angers è una città di media grandezza, con appena 150 000 abitanti, della Francia occidentale, situata sul fiume Maine, a solo 300 km da Parigi e a 100 km da Nantes. La maggior parte dei turisti che si ferma in questa città,  vicino all’Oceano Atlantico, viene a visitare le vestigia dell’«epoca d’oro», risalenti al XV secolo. Capitale storica e fortezza dell’Angiò, culla della dinastia dei Plantageneti, Angers è stata uno dei centri intellettuali dell’Europa del XV secolo, sotto la guida illuminata del «buon re Renato d’Angiò» (1409-1480). La città di Angers ospita con orgoglio i resti, assai ben conservati, del castello in cui Renato d’Angiò nacque e passò la sua infanzia.

D’altra parte, Carlo I d’Angiò, predecessore di Renato, ha costruito, sul modello del castello di Angers, il famoso Castel Nuovo di Napoli, chiamato dagli abitanti del posto «Maschio Angioino». 

Tuttavia la città di Angers custodisce anche un altro tesoro artistico, ben più recente, ma ugualmente legato all’Italia. Purtroppo, meno conosciuto. Si tratta di un vero «complesso artistico» che corrisponde alla prima metà del XX secolo, realizzato nel famoso stile decorativo chiamato «Art Déco».  Continue reading

La Galita, l’isola gemella di Ponza

La Bastide Vieille, 10/07/2023

Questo testo è stato pubblicato sulla rivista “Siamo di nuovo insieme” n. 121 – 122, luglio – settembre 2023, a cura di RO.AS.IT., Associazione Italiani in Romania.


Coordinate
37°31′37″N 08°55′43″E: l’Isola Galita

Da qualche parte, tra il cielo e il mare… Chi conosce questo luogo disperso nel cuore del Mediterraneo?

Ecco come la descriveva, più di un secolo fa, un autore anonimo:

“Questo blocco roccioso si trova sulla costa settentrionale della Tunisia, a circa 20 miglia a nord – nord-est di Tabarca. La sua lunghezza supera i 5 km, la larghezza media è di 1500 m.

È circondata da numerose isole, tra cui le principali sono: Galiton, Fauchelle, Les Chiens, tutte inaccessibili.

Galita, circondata da una linea di rocce di 200 m d’altezza, può essere abbordata solo da sud, nel golfo l’Escueil de Pasque. Profondo e stabile, quest’ancoraggio offre un eccellente riparo dal vento, predominante da nord-ovest, una posizione che s’incontra di rado sulla costa dell’Algeria.

Il punto più alto dell’isola si eleva a 391 metri sul livello del mare. Ci arrivi salendo un sentiero roccioso composto in parte da scalette di legno, in parte da gradini di pietra, e che costituisce la migliore via di comunicazione sull’isola. Questo sentiero attraversa orti terrazzati dove, a dispetto della mancanza di terra, gli abitanti trovano un modo per coltivare fichi, cactus, ulivi, vigne e cereali a sufficienza per i bisogni della popolazione autoctona, composta approssimativamente da un totale di sessanta persone.

L’autorità sull’isola è rappresentata da un guardacoste francese, la cui casa è l’unica abitazione presentabile. Gli indigeni, veri trogloditi, vivono in caverne e capanne. Su tutta l’isola non ci sono che due case, i cui tetti rossi si vedono da lontano, dal mare. Gli abitanti vivono seguendo i vecchi usi provenienti dall’Italia, non pagano tasse, vivono di pesca, raccolto e dai prodotti delle loro greggi. Il pesce è assai abbondante e i pescatori di aragoste e i raccoglitori di coralli arrivano a Galita perfino dalla Sicilia, durante l’estate. Boscosa in passato, l’isola non possiede oggi altro che una bassa vegetazione. Le sorgenti sono numerose e abbondanti.” 

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Cum am descoperit « Baio de Sampeyre » ! (complement)

Paris, 4/03/2023

Din cauza spațiului disponibil, o parte din acest text nu a putut fi publicată în revista “Siamo di nuovo insieme”. Îl propun aici.

Câțiva ani mai târziu, Jean-Marc s-a căsătorit cu Irmi, o tânără austriacă italofonă din regiunea Carintia, vecină cu Italia. De altfel, dacă-mi amintesc bine, ei s-au cunoscut chiar în Italia !

Momentul-far al acestei legături amicale a fost căsătoria lui Jean-Marc cu Irmengard, la sfârșitul anilor ’80. Intre Paris și Villach (Austria), ei au ales, pentru celebrarea nunții lor, locul ideal : Veneția !

Ceremonia și masa care a urmat au avut loc în cartierul San Polo.

Sestriere San Polo este cel mai mic dintre cartierele Veneției. Este și cel unde s-au instalat primii locuitori, încă din secolul al IX-lea, deoarece nu este supus inundațiilor.

El este legat de cartierul San Marco prin faimosul Ponte di Rialto, construit în 1594 pentru a înlocui un pod de lemn. Timp de secole, bancherii și comercianții venețieni din întreaga lume s-au întâlnit aici pentru a-și încheia afacerile. Chiar și astăzi, venețienii merg acolo pentru a cumpăra pește prins în aceași dimineață, fructe și legume la piața Rialto, care există din 1097. Continue reading

Come ho scoperto la Baìo di Sampeyre

Parigi, 4/03/2023

 

Questo testo è stato pubblicato sulla rivista “Siamo di nuovo insieme” n. 119 – 120, aprile – giugno 2023, a cura di RO.AS.IT., Associazione Italiani in Romania.

Conosco Jean-Marc da più di quattro decenni. Allora, lavoravamo insieme nel più importante gruppo petrolchimico francese, “Elf Aquitaine”. Io mi occupavo dell’export di alcuni prodotti chimici, mentre Jean-Marc dirigeva lo sviluppo tecnico di alcune di queste “specialità” in piena crescita.

In questo modo, abbiamo avuto l’occasione di viaggiare insieme con l’intento di conquistare nuovi mercati per il nostro prodotto comune. Oltre a diversi saloni, cui abbiamo partecipato insieme, forse il viaggio più significativo che abbiamo fatto, per una settimana, è stato a Israele. Grazie a queste occasioni, ho avuto il tempo necessario per chiacchierare con Jean-Marc… e non solo di affari. Continue reading

Ritorno a Roma (II)

Questo testo è stato pubblicato sulla rivista «Siamo di nuovo insieme» n. 117-118 del genaio – marzo 2023, edito a Bucarest dall’Associazione degli Italiani in Romania.

Probabilmente avrei continuato il percorso proposto da Paolo Bernacca e Maurizio Moretti se non mi fossi ricordato che in quest’angolo meno frequentato dai turisti si trova uno dei miei edifici romani preferiti.

Questa villa, che mostra proprio all’ingresso una placca di travertino con l’iscrizione “Residenza Marignoli” mi ricorda… la mia infanzia a Bucarest! Com’è possibile? Semplice! A Bucarest ho abitato per 20 anni su strada Alexandru Donici. Proprio all’angolo in cui questa strada incontra strada Icoanei, si trova la villa “Elie Radu”, costruita e decorata in stile “Liberty” proprio dall’architetto italiano Giulio Magni. Continue reading

Ritorno a Roma (I)

Questo testo è stato pubblicato sulla rivista «Siamo di nuovo insieme» n. 117-118 del gennaio – marzo 2023, edito a Bucarest dall’Associazione degli Italiani in Romania.

2 anni, 4 mesi e 7 giorni! 

Ecco il tempo trascorso dalla mia ultima visita a Roma! Come avrei potuto immaginare, alla fine del gennaio 2020, che tra le due visite ci sarebbe stata una “sosta” così lunga? Finalmente, era il momento di riprendere qualche buona abitudine di viaggio. Per il primo tentativo, solo in Europa. Di certo, la tappa “Roma” era un must. 

Seguendo le mie vecchie abitudini, una volta arrivato a Roma vado alla “Feltrinelli”! Qui posso consultare gli ultimi successi letterari italiani, posso leggere guide, comprare CD di musica italiana… in una parola “m’immergo nell’atmosfera del paese”. 

Questa volta non posso/non devo comprare NIENTE! Già porto con me in valigia 22 kg, ma la compagnia aerea ne permette solo… 20! È “colpa dei regali” (soprattutto libri!) ricevuti nelle precedenti tappe del mio viaggio.

E ad ogni modo… non posso resistere! Compro un libricino intitolato “Da Coppedè alla Stazione Tiburtina”.

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Incontri con Florio (II)

Questo testo è stato pubblicato sulla rivista «Siamo di nuovo insieme» n. 113-114 del luglio-settembre 2022, edito a Bucarest dall’Associazione degli Italiani in Romania.

La tappa successiva della mia odissea con la famiglia Florio era in “Via dei Materassai”, a pochi passi dal porto in cui, possiamo immaginare, sbarcarono Paolo e Ignazio Florio, provenienti dalla loro Calabria natale in cerca di una vita decente. Oggi questa zona è una delle immagini apocalittiche di povertà mostrata dai film neorealisti che descrivono la vita del sud d’Italia. Qui, i due fratelli hanno aperto un negozio di spezie.

Chi conosce la gloria e la grandezza della famiglia Florio, quasi senza pari in Europa, potrebbe domandarsi, a buona ragione, “come sono riusciti, loro e i loro discendenti, a realizzare un tale miracolo?” 

Poi, senza alcuna transizione, ho raggiunto la zona della città che rappresenta l’apice del successo della dinastia Florio: il “Parco Florio all’Olivuzza”. E qui, ancora una volta, il visitatore deve fare un enorme sforzo d’immaginazione per visualizzare il parco di 5 ettari, con le serre, il giardino zoologico, i sentieri di piante esotiche, il tempio circolare, così come esso si presentava un secolo fa. Nei molteplici edifici in stili tra i più vari, dal neoclassico al “Liberty” e dal gotico al neoveneziano, la nobiltà siciliana si dava appuntamento oppure erano invitate personalità politiche o artistiche di primo piano, provenienti da tutto il mondo.

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